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Alla fine della seconda guerra mondiale, un uomo gravemente ferito viene condotto da Hana, infermiera franco-canadese, in un monastero diroccato in Toscana. Il paziente, con un filo di voce, dice di non ricordare niente di s e del proprio passato lunico indizio per capire qualcosa è un libro che si porta dietro, una copia delle storie di Erodoto. Nel monastero arriva poco dopo un altro canadese di nome Caravaggio che ha le mani coperte a metà e non vuole rivelarne il motivo. Ma ben presto viene fuori che Caravaggio è stato in Nord Africa durante la guerra, e che proprio lì il paziente è stato ferito. Sul filo del ricordo, si dipana allora la storia che aveva visto alla fine degli anni Trenta il paziente, ossia il conte dorigine ungherese Laszlo, entrare nel gruppo della Royal Geographic Society che doveva disegnare le mappe delle zone desertiche, e qui innamorarsi, ricambiato, della bella Katherine, moglie dellaristocratico Geoffrey, entrambi nella spedizione. Poi lo scoppio della guerra, la difficoltà di conciliare la storia damore con le necessità militari, i doveri contro il nemico, le differenze di nazionalità Katherine resta sola nel deserto e muore abbandonata, Laszlo è ferito, Hana lo cura con pazienza ma quando si capisce che tutto è inutile, è Laszlo stesso ad invitarla a porre fine alla sua sofferenza. Hana però, da quel tragico episodio, trova la forza per andare avanti e cominciare una nuova vita.